Il dolore addominale può essere sostenuto da differenti patologie a carico degli organi contenuti nell’addome stesso. Distinguiamo il dolore acuto, che insorge all’improvviso ed ha una durata inferiore ad una settimana, dal dolore cronico che invece viene percepito da oltre sette giorni. Le maggiori difficoltà nell’approccio a tale condizione nascono dall’alto numero di possibili diagnosi differenziali.
La diagnosi differenziale, infatti, non sempre è semplice e gli ostacoli sono rappresentati proprio dagli organi addominali che, al contrario di altre parti anatomiche, sono scarsamente innervati, per cui i pazienti non sanno definire con sufficiente precisione la localizzazione del dolore. L’età ed il sesso sono importanti fattori di identificazione per impostare la diagnosi differenziale.
Le caratteristiche del dolore (es. colico, trafittivo, persistente, urente) la sede, l’intensità, manovre scatenanti o attenuanti, la durata e la sua eventuale correlazione con i pasti o l’introduzione di liquidi possono orientare verso la sofferenza di un organo anzi che un altro. Anche la possibile correlazione con l’evacuazione, la minzione, l’insorgenza di disturbi del transito intestinale (stipsi, diarrea), la nausea, la variabilità della consistenza della feci ed un eventuale diminuzione del peso corporeo impongono uno studio.
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